lunedì 19 maggio 2014

Cerevisia Festival... non è una sagra paesana!

Anno 2014: dai e dai, scuoti e scuoti, finalmente anche il Trentino ha avuto il suo festival della birra "artigianale".
Nell'inerzia dei soggetti più propriamente "birrari" (associazioni di degustatori e/o appassionati, pub e birrificio), abbiamo dovuto attendere l'iniziativa della Pro Loco del Comune di Fondo (TN), amena località dell'Alta Val di Non.
La circostanza farebbe sorridere... se non fosse che quest'associazione ha dimostrato di essere composta da appassionati autentici e seri (si vede da tanti piccoli dettagli, ad esempio dal servizio nei "Teku" e non nei bicchieri da "baretto" che qui vanno di moda persino nei brewpub), ed è riuscita a coinvolgere tutti i birrifici "artigianali" trentini in un evento sorprendente per stile, organizzazione e partecipazione.


Per quanto riguarda noi, abbiamo zompato da uno stand all'altro, cercando di farci un'idea delle condizioni del piccolo mondo produttivo provinciale... E lo stato di salute, dobbiamo ammetterlo, è davvero consolante!
Ad essere precisi, le birre - nella media - non è sono state poi così coinvolgenti o sorprendenti... Abbiamo trovato però tanti prodotti piacevoli nella loro semplicità, e - in media - senz'altro più curati rispetto a qualche anno fa.
Vedremo come si evolverà la scena... Per intanto, qualche appunto l'abbiamo preso.

Birra Lagorai.
Parlando con l'addetto allo stand, scopriamo che all'opera, con una rinnovata società, un nuovo marchio ed un'accattivamente denominazione, c'è la famiglia Smaniotto già conosciuta in passato per le aziende Fravort e Birrificio Valsugana.
(Ri-)Attivi da un anno circa, offrono la Birra Lagorai: stile pils, il suo punto forte sta nel colore, un affascinante dorato limpido e brillante. Gli odori sono essenziali, di cereali e di luppoli erbacei e leggermente mentolati.
In bocca è molto snella e beverina, con un'acidità medio-bassa, una netta frizzantezza ed un finale lievemente amaro. Pulita ma senza pretese.


Barbaforte.
Beer firm sorta nel luglio 2013, dopo una decina d'anni di "homebrewering". Si incardina nell'attività aziendale storica di somministrazione (il "Caffè in piazza" di Folgaria), presso cui è possibile trovare le birre in vendita e mescita.
Il loro primo prodotto è la San Lorenzo. Birra paglierino-dorata in stile definito "Golden Ale", con malti tedeschi ma non solo, e cinque diverse varietà di luppolo (sulla cui provenienza prima o poi interrogheremo il diretto interessato!). Odora di miele ed erba, con più lievi sentori di agrumi e spezie pungenti, in bocca è molto leggera e mantiene un basso profilo, comunque risulta equilibrata con lieve prevalenza di sapidità e amarezza.
Preferiamo la Obice, definita di stile American I.P.A. ma noi, in realtà, propendiamo per l'American Pale Ale (A.P.A.), data la minore intensità di profumi, corpo ed amaro.
Si presenta ambrata con una discreta schiuma. Gli odori rimandano al malto un po' caramellato, e poi ai luppoli americani, con i loro agrumi (pompelmi ed arance) e resine.
Il corpo è medio-leggero, con una certa acidità ed un amaro di media forza.
Anche qui si punta ad un basso profilo, ma per noi è comunque appagante.
Birrificio da tenere d'occhio.


Birra di Fiemme.
E' probabilmente il birrificio più antico del Trentino, in attività da almento 15 anni.
Non ci dispiace la loro Nòsa, ad alta fermentazione con 6 varietà di luppolo (credo tedesche). Profuma di biscotto, miele, luppoli erbacei e mentolati, leggermente speziata; il corpo medio-leggero, con lieve dolcezza maltata iniziale, seguita da leggera acidità e buona sapidità, con finale amaro medio-leggero. Abbastanza equilibrata, si fa bere con piacere.


Bionoc.
Vabbè, lo conosciamo già e - come scritto e detto più volte - è il nostro birrificio prediletto da queste parti. I due titolari, Nicola e Fabio, si confermano sempre persone dinamiche, ispirate e capaci.
L'unico suggerimento: puntare ad una maggiore costanza sul piano qualitativo, perché nei loro fusti non è così raro imbattersi in odori non proprio desiderabili... stavolta, per dire, assaggiando per la prima volta la nuova Golden Ale ci sentiamo dentro odori di lievito di birra... boh...
Quello che conta, però, è che oggi sono stati in grado di entusiasmarmi con il loro fusto sperimentale di Single Bot, birra ispirata alle Red Ale delle Fiandre occidentali.
La base è un'Alta Vienna lasciata maturare in botte per 8 mesi, dove si ossida ed acidifica lentamente ed evolve in corpo e profumi. Va precisato che il processo produttivo è ancora lungi dal concludersi, dato che il mastro birraio intende lasciarla in botte ancora per tutta l'estate prima di porla in commercio (chissà, magari pure blendata con una birra più giovane).
Oggi si presenta di un colore ambrato-rossastro, con schiuma (ancora) discretamente abbondante e persistente.
Ha odori maltati di cereale caramellato, di crosta di pane, di ciliegie sotto spirito, di cantina, con note di aceto, pesche mature ed albicocche secche.
In bocca è viva, energica. La sua densità e la media dolcezza sono in grado di equilibrare molto bene l'acidità tagliente, che si unisce ad una sapidità medio-leggera e ad una media amarezza finale.
Avrei voluto berla fino ad esaurimento.


Per un motivo o per un altro, non faremo cenno agli altri birrifici presenti: Birra del Bosco di Lavis, Carador di Folgaria, Lucia Melchiori (storico produttore di succhi di mela) di Tres, Teddy Bier di Mori e Birrificio Val Rendena di Pinzolo... Vabbè, sarà per il prossimo festival (magari organizzato dai birrifici stessi?)
In conclusione, merita però un cenno la Beautiful & Strange della Brewfist, stile Gose e quindi con malto pilsner e frumento, aggiunta di sale e lieve speziatura con bergamotto ed arancia... provata allo stand dell'Angolo dei 33, ci fa venire voglia di estate, soprattutto una volta in bocca, così sottile, acidula, sapida e beverina (anche se le durezze tipiche dello stile sono molto smussate).

P.S. Abbiamo notato la mancanza dell'Agraria Riva del Garda e della sua fantomatica "Brr...Riva", ma ci siamo dimenticati di domandare il perché...

P.P.S. Per la cronaca, il pubblico del festival ha votato come miglior birra la Foxtail di Birra del Bosco e la Obice di Barbaforte; il birrificio più votato è stato invece il Bionoc. Ma a quando una competizione con una vera e propria giuria?

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